Email, chat e messaggi whatsapp: ancora un banco di prova
Pubblicato da Diritto e Giustizia in Social · Martedì 02 Lug 2024
Email, chat e messaggi whatsapp: ancora un banco di prova
di Aurelio Panetta
La Cassazione tenta di definire i confini della natura di prova documentale
«In tema di mezzi di prova, i messaggi di posta elettronica, i messaggi WhatsApp e gli SMS conservati nella memoria di un dispositivo elettronico conservano la natura di corrispondenza anche dopo la ricezione da parte del destinatario, almeno fino a quando, per il decorso del tempo o per altra causa, essi non abbiano perso ogni carattere di attualità, in rapporto all'interesse alla sua riservatezza, trasformandosi in un mero documento "storico", sicché - fino a quel momento - la loro acquisizione deve avvenire secondo le forme previste dall'art. 254 c.p.p. per il sequestro della corrispondenza».
Cass. pen., sez. II, ud. 15 maggio 2024 (dep. 28 giugno 2024), n. 25549